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giovedì 18 aprile 2013
Bersani secondo Manzoni
di Alberto Capece
Sparse le trecce morbide
di bambole sul letto
votò col passo incerto
e cereo nell'aspetto
S'alza il compianto unanime,
si scopron gli altarini.
Ei fu. Siccome immobile,
perso il fatal Marini,
stette Bersani immemore
solo coi malandrini
del cavalier pompetta
che ride senza remore.
Così percosso, attonito
il partito se ne sta
muto pensando all'ultima
occasione con Rodotà.
Fu vera paranoia? Ai pontieri
l'ardua sentenza: noi
chiniam la fronte al Massimo
Baffino che volle in lui
dell'inciucio perenne
ancora l'orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia di un gran disegno
l'ansia di un cor che indocile
trama pensando al regno
dei pascoli di Siena
inviati contrassegno.
Ora però gli inciuci
han proprio rotto il cazzo:
se non vuoi far politica
e ami l'intrallazzo
rimetti il tuo mandato
torna alle bamboline
da pettinare all'onda
con vesti in popeline
Bianco fiore di Marini
di Mariaserena Peterlin
tutti in veste bianco-fiore
che, lo dico ai regazzetti,
era il simbol dell'amore
che sfogliava piano piano
il marpion democristiano....
Col cappello dell'alpino
e la pipa succulenta
te propongono il Marini
che al caimano s'apparenta.
Tempi neri tempi cupi
quando tornano li lupi?
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Mariaserena Peterlin,
Marini
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