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mercoledì 5 settembre 2012

Il "copiaincolla" della razza padrona

di Claudia Pepe

La laurea di Renzo Bossi? Conseguita in un anno con 29 esami e in lingua albanese.Sembra una barzelletta. Invece la famosa Università Kristel ha sformato una delle menti più poliedriche del panorama politico italiano, addirittura in Gestione aziendale nella facoltà di Economia .Una laurea presa in tempo di record, poco più di un anno per un corso che ne richiederebbe tre. Ma le lauree brillanti della razza padrona italiana non finiscono qui. Non dimentichiamoci di Pierangielo Moscagiuro, conosciuto come Pier Mosca, il bodyguard della vicepresidente del Senato Rosy Mauro che, presso la stesso ateneo del Trota, può vantare una laurea in Sociologia alla facoltà di Scienze Politiche.

Però questi allievi in odore di censo non arrivano solo dall'Albania. E di pochi giorni fa la notizia riportata dal Corriere che, all''università di Harvard, 125 studenti "modello"sono stati beccati a fare copia-incolla e consegnare un test praticamente uguale.Tutti gli studenti sorpresi a copiare (ragazzi ai quali è garantito l'anonimato) dovranno comparire davanti all 'Harvard Administrative Board, una sorta di tribunale presediuto dal preside della scuola "undergraduate", Jay Harris: un vero "segugio"che fin qui non si era accorto di nulla. E'stato un giovane assistente che, nel correggere i compiti, ha dato l'allarme, rendendo inevitabile l'indagine.Ora, Harvard è sempre stata riconosciuta una delle migliori Università al mondo, un po' come le nostrane Bocconi e la Normale di Pisa, da dove ultimamente si attigono le menti più intelligenti, geniali e tecniche, adatte a governare il mondo.

Nasce spontanea una domanda. Ma siamo sicuri che conti solo l'intelligenza per entrare a far parte di quella casta destinata a mutare la vita delle persone? O anche nei più prestigiosi Atenei vale la stessa tangente economica usata dalla Family per dichiarare al mondo la loro legittimità a legiferare in modo ad personam e quindi "copiaincollando" il loro non sapere sulla vita dei cittadini? Non si potrebbero altrimenti giustificare certe nomine di sottosegretari che definiscono "sfigati" chi non si laurea a 26 anni e si ritrovano una prestigiosa carriera sulle spalle a loro insaputa. Succede così, che anche gli indegni (non per forza didatticamente, ma di certo eticamente parlando) passino al di là del guado , faticando meno degli altri, traendone un 'aggiunta di retrogusto che da italiani-attori o spettatori- ben conosciamo.

Il passaggio successivo è irrorare ciò a cui si accede col medesimo modus operandi : la furbata in tasca, cugina complessata dell'asso nella manica , il quale per lo meno porta una connotazione d'abilità in quanto frutto del proprio intelletto. Non sono sicura che sia l'Università a definire la bravura e l'intelligenza di una persona. Piuttosto prefersco pensare che siano i ragazzi a definire il prestigio delle Università..Si può uscire da Harvard, dalla Bocconi o dalla Normale e diventare un emerito sconosciuto che svolgerà la sua vita nel modo più grigio del mondo non riflettendo mai l' immagine virtuosa della sua vita scolastica ed essere felice di sé. Come si può uscire da qualsiasi Università del mondo e diventare un leader che trascina con la sua genialità e intelligenza la metamorfosi di una società.Stiamo assistendo , soprattutto in Italia, alla presa di coscienza di quei"rampolli" della migliore società, consapevoli dell'essere "speciali" in quanto illuminati dal Santo Calice del Gral , con il pensiero dominante e la verità in tasca.

Nozioni tecniche imparate a memoria o fotocopiate che non danno frutti maturi in una società già ammalata da precedenti virus attaccati come la gramigna in un Paese nato con radici sane. La tecnica serve. Serve a capire i meccanismi ,adottarne l'idea e poi riprodurli. Ma, senza la capacità di ascoltare e recepire la reazione della gente non serve a nulla. Anzi si ottiene il risultato contrario .La consapevolezza dell'essere speciale lo si deve riscontrare giorno per giorno , non si può" copiaincollare" nulla nella vita, perchè ogni giorno è diverso dall'altro; come le persone, le situazioni , le condizioni. E questo non è privilegio di esseri speciali ma di persone che accolgono dal basso e dai più umili le parole di emergenza e di bisogno,per costruire una società migliore. Il censo e l'aureola degli illuminati , è finita da molto tempo ma ,sembra che i nostri politici, non vogliano accettarlo. Noi della nostra vita non possiamo fare un copia-incolla . Ne abbiamo una e la dobbiamo vivere in una società cooperativa e rispondente alle nostre esigenze.

1 commento:

  1. credo che ormai la classe dirigente è ceca davanti ai problemi del popolo, grazie a un sistema (che credo sia obsoleto) che non dà resposabilità a chi sbaglia per incompetenza come per interesse personale. fanno ormai parte di un circolo vizioso dove l'immoralità l'abuso e la menzogna il tutto pur di governarci come pecore è normale e lecito. vorrei un sistema politico dove chi "governa" in realtà non governa ma propone leggi e manovre che il popolo deve votare contro o a favore, è cosè difficile?

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