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mercoledì 7 settembre 2011

Il villaggio di Olmi nell'Italia di cartone


spedio dal Lido de Venezia da miss Apple

Le news dal lido, in questo giorno che, credo, ricorderò per un po' come sgradevole. Ma ho capito che gli imbecilli vanno trattati da tali, ho ottenuto un biglietto omaggio per un film a scelta.
La cosa che più mi ha lasciata perplessa è stato l’accanimento contro chi, come me, paga tutto e chiede nulla: se quello fosse stato un mio dipendente ora sarebbe per strada, per trattare con il pubblico ci vuole intelligenza,
ma tutto è finito bene e potrò pensare ad oggi come al giorno in cui ho visto un solo film, il film di Ermanno Olmi, Il villaggio di cartone.
Quando si pensa ad Olmi si pensa ad un cinema impegnativo e, perchè no, pesante. Olmi, i Taviani e Pasolini anche, son sempre stati, per me, i registi puri e il loro un cinema puro, asciutto ed essenziale. E allora ho pensato che l’unica cosa era di entrare e vedere un film di Olmi aspettando solo Olmi con il suo cinema che sa quasi di campagna, un cinema rurale, ecco.
E così ho fatto e ho visto un film pieno di poesia, di amore e speranza.
Trattandosi di una storia che si svolge in una chiesa, anche se sconsacrata, non poteva che esser così. Non è un film da vedere al primo appuntamento con la fidanzata, nemmeno con l’amante. Tenero e dolce omaggio a chi ha bisogno, a chi ricerca la felicità lontano dal proprio paese ed invece trova ostilità e diffidenza.
Ma, a volte, ci sono uomini che pensano che il bene sia oltre la fede e questo da speranza.
Potrebbe esser un messaggio fortemente religioso ma io credo sia un semplice messaggio universale: quello dell’integrarsi senza paura di ciò che non consideriamo come nostro.
Vorrei poter esser sempre così. come il prete del film. ma, ahimè, non ho quella sua forza.
Applaudito a lungo senza una vera ovazione, era applauso caloroso che suonava quasi di condivisione e rispetto.
E domani un altro film italiano. Questa volta in concorso.

2 commenti:

  1. I veri messsaggi religiosi, quelli veri ribadisco, SONO universali...

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  2. ma non sempre un messaggio universale dev'esser religioso.
    apple.

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