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domenica 18 settembre 2011

Venezia, sul ponte sventola il tricolore (2)


I barbari xe andai


Dialogo di Anna Lombroso e miss Apple


Il tricolore campeggiava in molte calli veneziane
Cara Miss Apple, come si dice hai messo il dito nella piaga, i barbari sono barbari e i peggio sono quelli che imbarbariscono anche noi. Quei ceffi vestiti di verde sarebbero ridicoli se non avessero contribuito a rompere un “contratto sociale”, perseguendo un puro interesse egoistico facendo dissolvere regole, obblighi, doveri e diritti di convivenza. Hanno diffuso anche loro quella logica di massimizzazione del vantaggio personale in combinazione con il primato mercantile mette in atto una tendenza distruttiva, che non ha opposto resistenza etica e nemmeno razionale al profitto. Una volta perfino gli economisti dicevano che a un certo punto al mercato si doveva dire: fin qui andrai e non oltre. Si è oltrepassato il limite nei territori della socialità, proprio grazie a un esercizio del potere fatto di prevaricazione, aggressività, sopraffazione. Alimentando diffidenza, paura degli altri, sospetto. E da un punto di vista economico, la crescita mercantile e finanziaria abnorme ha prodotto scarsità naturale sociale e morale, intaccando il patrimonio e l’equilibrio ecologico i giacimenti di bellezza, come è appunto Venezia. Il pubblico interesse è stato sostituito da interessi populistici e elettoralistici, calavano le ricchezze di sapere e conoscenza, si tagliavano gli investimenti in cultura e istruzione, ma si metteva in scena la grande finzione di beni a disposizione di tutti, pronti a un rapido consumo usa e getta, o usa e sporca.
Il troppo e impropriamente abusato Keynes diceva che nei paesi più avanzati ciò che è necessario è una migliore distribuzione della ricchezza per coltivare liberamente le grazie della vita. Nel nostro mondo globalizzato è vero più che mai, dovremmo essere capaci di creare un modello aperto e equilibrato nelle risorse fisiche, nei bisogni, nel mondo simbolico, nell’intelligenza e la creatività, nei beni e nella morale. Invece come dici tu, questi profeti della chiusura e dell’esclusione, del rifiuto e della paura degli altri, dell’egemonia del denaro e del suo possesso, hanno un tale disinvolto disprezzo per i beni comuni e per le grazie della vita che le lasciano distruggere rovinosamente come Pompei abbandonandole a incuria, dissipato consumo, degrado. La ricetta non è nel recintarle. Non è nel farne un museo a cielo aperto. O una Disneyland. Sono città vive con gente che lavora pensa circola ride piange ama. No l’unico modo di salvare queste ricchezze per noi e per quelli che verranno è alimentare il pensiero, educarlo a chiedere bellezza e a voler soddisfare questo bisogno in un modo armonioso con gli altri, con l’ambiente, con il futuro. È una – forse la più civile – delle declinazioni dell’equità, che tutti siano messi in condizione di godere della bellezza. Ma si sa qua stiamo a parlare di bellezza e di equità e tu sei là nella città invasa dai barbari.

Pel di padania
Eh cara Anna i xe andai, sa. Finalmente i torna casa e qua ariva el marubio. Spero che il vento e la pioggia spazzino via tutto il fetore che ha lasciato qua Bossi con la sua truppa. Per quanto
a volte penso che magari ci sarà del buono tra i leghsiti, tra la base leghista. Non me par possibile ci sia tanta cattiveria, tanto odio per tutto ciò che non è padano? A ‘sto punto penso che no i magna gnaca el grana reggiano da tanto padani che i se sente, no me faria meravegia cara Anna..
Stamattina ho sentito tante cazzate: da Calderoli, che vuole fare il simpatico di fronte ai suoi elettori: ha tirato perfin fuori di nuovo le tasse e i calciatori. Torto non ne ha nel dire che le tasse devono esser pagate ed in egual misura, ma allora perchè hanno firmato quella manovra? Che paga sempre i poveri. E tutti applaudiva, ma ghe sarà stai dei poveri tra de lori, no? E Maroni: si è fatto bello davanti ai poliziotti che vigilavano sull’ordine pubblico. ma lo sa, Maroni che i suoi agenti arrivano direttamente dal sud? Molti uomini e donne del sud vanno nelle missioni di guerra, ops, di pace, lo sanno i leghisti, lo sa la loro base che sono quasi tutti terroni, vero? E lo sanno i leghisti che molti extracomunitari sono quelli che puliscono le loro case, accudiscono i loro vecchi e molte extracomunitarie accontentano i maschi -anche leghisti- con prestazioni sessuali che le loro mogli si rifiutano di concedere?
Grandi discorsi, dal vertice della lega, ma tanta fuffa. poca sostanza da Bossi. Eppure vedi intorno non sentivo nessun dire che non accetta lezioni di morale da chi, come lui, sta al governo con un trapanatore finale che usa le puttanelle in cambio di appalti e favori. O da chi sta al governo con chi ha permesso ad un beduino (così chiamano gli stranieri che lavorano per loro) dittatore di venire in campeggio a Roma e dar lezioni di islamismo mentre nel suo paese si perpetravano crimini contro chi la pensava in modo diverso. Eppure tutti zitti, come sta zitto lui, eh Bossi, zitto, ingoiano tutto come ingoia tutto lui, si accontentano di quelle solite robe che farfuglia: secessione, padania libera. Secessione, roma ladrona. Si accontentano di un’ invenzione, che prende spunto da una pianura, piatta come la loro testa che non ha voglia di robe belle e gustose come xe el grana. Come è ancora è l’Italia, col so’ bel tricolore come quelo de me amiga lucia, che indomita, ha sfidato tre ministri e un pochi de barbari in visita a venessia. Che la stava a vardar, la ghe ne ga viste pasar tante, passara’ anca questa. E intanto piove.

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